10 marzo 2012
Una meravigliosa giornata di fine inverno nella baraggia biellese
La mattina è di quelle col ghiaccio sottile, con l’aria ancora austera d’inverno, ma coi canti gioiosi di primavera. Gli uccelli sono in subbuglio per via del fotoperiodo che si sta allungando. Molti si preparano a metter su casa. Sveglia alle 5.30. Dopo aver allungato la mano per spegnere la suoneria, cerco di godermi il tepore del letto ancora per un minuto. Sento fuori di casa il verso stridulo dell’allocco che mi suona come “Lucio, qui è ancora buio. Perché non rimani nel tuo caldo lettuccio?”. No non voglio, oggi vado in baraggia, il mio ambiente preferito dove ho mosso i miei primi passi ornitologici e non voglio mancare: la passione mi chiama.
Metto fuori il naso per vedere il tempo. Il freddo mi sveglia. Vedo le stelle: sarà una bella giornata! Alle 6.10 esco di casa, dalla pecceta che ho di fronte casa arriva la sinfonia più bella del mondo: il canto del tordo bottaccio, che, appena arrivato dalle coste del Mare Nostrum dove ha passato l’inverno, intona la sua strofa amorosa. Salgo in auto guardo le mie montagne, sono cariche di neve. Brillano alla luna piena di questi giorni, penso “quanto sono meravigliose”. Alle 6,50 sono a Candelo passo a prendere Paolo, un caro amico e grande appassionato di uccelli. Ieri mi ha aiutato a montare le reti (sono inanellatore con patentino A datomi dall’Istituto Superiore per la Protezione dell’Ambiente) insieme ad Andrea e Cristina, due giovani naturalisti. La giornata sarà dedicata alla cattura di uccelli migratori di piccola taglia, in particolare dei frullini, un volatile simile ad un beccaccino, del quale non si conosce quasi nulla. E’ un uccello molto schivo, poco comune e fra i meno inanellati in Italia; per questo si conosce poco di lui: le rotte, i luoghi di sverno, di sosta, il trend della popolazione sono poco noti. Andrea ed io vorremmo studiare per qualche anno la popolazione che viene a svernare in baraggia e capire se vi sia fedeltà di sverno o di sosta migratoria. Quindi solo catturandoli e mettendoci l’anello potremmo saperlo. Ci accompagneranno anche Davide ed Elena, amici di Andrea e Cristina e Gianni, mio collaboratore.
La baraggia in questa stagione è molto suggestiva, mantiene ancora quel fascino autunnale che strugge i cuori, con quelle distese d’erba gialla, la molinia, alternate a strisce più scure, l’erica, che ne fanno la savana di casa nsotra. C’è poco movimento di piccoli uccelli e ce ne rendiamo subito conto perché nelle reti, troviamo poche catture: due cinciallegre, un pettirosso. Nei dintorni osserviamo qualche pispola, qualche fringuello e migliarino di palude, un paio di beccaccini. La cosa più interessante: un saltimpalo. Un richiamo ci allerta, è un trillo molto forte, ripetuto ed accelerato: è il verso d’amore del chiurlo maggiore. Due grosse sagome “da pollo” si stagliano a 500 metri sulla distesa erbosa: è una coppia già formata. Questa è l’unica area in Italia dove il chiurlo si riproduce regolarmente. Gli uccelli sono guardinghi e cercano di confondersi con il giallo dell’erba, ma la neve ha schiacciato le paglie e i chiurli sono visibili. Dopo dieci minuti di languidi richiami la coppia di chiurli parte per andar a cercare cibo altrove.
Ora potremo dedicarci allo scopo di questa giornata: cercare i frullini. Cercheremo di catturarli con una tecnica diversa da quella usata per i piccoli passeriformi, anziché usare reti verticali ne useremo di orizzontali, tenute tese da più persone. Il sistema è usato anche in altri Paesi, in Francia soprattutto, dove si sta cercando di raccogliere informazioni utili sul frullino, per poterlo conoscere e proteggere. Tenendo la rete tesa ad un metro da terra, si avanza nelle aree erbose frequentate da questi Scolopacidi. Siccome il frullino confida nel suo mimetismo si muove solo all’ultimo momento, proprio ad un passo dai battitori, finendo nella rete. Ne troviamo sette e ne catturiamo due.
Nella mia lunga carriera ornitologica non ne avevo mai inanellati: è la mia prima volta. Animale veramente strano e affascinante. Ha un colore giallo, striato di scuro, che rompe la figura dell’uccello. Quando è schiacciato a terra tra l’erba è invisibile. Prima di liberare i frullini li metto a terra. Loro invece di scappare restano immobili, credendo ancora una volta che nascondersi è meglio di fuggire.
Si è fatto mezzogiorno e il sole ci riscalda mentre mangiamo un panino. Decidiamo di togliere le reti perché non c’è movimento, ma la cattura dei due frullini resta di notevole interesse. Ora se ritorneranno in autunno potremmo, tramite gli anelli che gli abbiamo messo, ricontattarli e ricavare informazioni preziosi sui loro spostamenti e sulle loro condizioni fisiche. Torno a casa e mi dedico al frutteto, altra mia grande passione. Devo terminare di potare alcuni grossi meli che quest’anno sono carichi di gemme a frutto, un buon auspicio per la stagione.
Sono circa le 17,30 quando mi chiama Andrea: “Lucio, stanno passando due cicogne nere, sono dirette verso casa tua, prova a cercarle nel cielo tra qualche minuto”. Fantastico sono le prime dell’anno, in perfetto orario! La cicogna nera è un uccello che amo particolarmente dopo che ho trovato, nel 1994, il primo nido in Italia. Che giornata! Le mie due specie preferite, cicogna nera e chiurlo, anche di questo ho trovato la prima nidificazione in Italia, sono arrivate. Ora potrò dedicarmi a ricercarle e controllarne la nidificazione. Dal mio frutteto punto gli occhi verso il cielo in cerca delle sagome delle cicogne. Passa un’ora ma di cicogne neanche l’ombra, sarebbe stato chiedere troppo! Ma mentre mi appresto a risalire il pendio per rientrare, proprio nell’ultima luce della sera, vedo un uccello della taglia di un piccione che sale dalla valletta sotto casa e si dirige verso un prato. E’ una beccaccia in cerca di pastura. L’ultima emozione di una giornata indimenticabile.

24 marzo 2012
Censimento dello Smergo maggiore, Sessione primaverile.
Il Gruppo Smergo organizza due censimenti per conoscere la popolazione nidificante in Piemonte, Lombardia, Trentino Alto-Adige, Valle d’Aosta: Il 24 marzo 2012 e 9 giugno.
Chi volesse partecipare può contattare i coordinatori.
Resoconto della giornata
Il censimento ha avuto lo stesso buon successo del 2010 e del 2011, con la partecipazione di una cinquantina di osservatori a cui va il mio sentito ringraziamento.
Tutti i bacini potenziali sono stati investigati con successo e “coperti” in modo dovuto, tranne il lago di Lugano ed il tratto ticinese del lago Maggiore, da cui non mi sono pervenuti dati da parte di osservatori svizzeri.
Confermata l’assenza dello smergo, come nel 2011, nei laghi di Mergozzo, Piano, Pusiano, Alserio, Idro, laghi del mantovano, mentre vi sono nuove presente sul lago d’Orta e Olginate.
Ne è uscito un buon numero di smergi maggiori (233 in totale), soprattutto nel Verbano (lago, puù affluenti, 132 individui) e nel Lario (Como, Mezzola, Olginate, più affluenti, 78 ind), che si confermano le roccaforti della specie (anche per le dimensioni dei bacini!).
In generale la popolazione di marzo appare quindi stabile, con un leggero aumento, se consideriamo che mancano i dati del Ticino svizzero, dove permane una seria difficoltà nel trovare una collaborazione duratura e efficace: se permarrà questo ostacolo il Ticino svizzero verrà stralciato, nei prossimi censimenti.
A parte questa questione, che spero di risolvere per il prossimo conteggio, la salute globale dello smergo maggiore nelle tre regioni indagate, rimane ottima, confermando come l’area centro-occidentale dell’Italia del Nord sia sempre la più importante per la specie nel Bel Paese.
Ora bisognerà vedere nel censimento del 9 giugno, dal quale mi aspetto grandi cose e forse qualche bacino in più colonizzato.
Questo censimento di marzo è andato molto bene grazie all’impegno di tutti i partecipanti.
Bacini indagati (da ovest verso est)
Lago d’Orta (26 marzo)
Coordinatore: Lucio Bordignon.
Osservatori: Lucio Bordignon.
2 individui.
Lago di Mergozzo (26 marzo)
Coordinatore: Lucio Bordignon.
Osservatori: Lucio Bordignon.
Nessuno smergo maggiore.
Fiume Toce
Coordinatore: Ettore Rigamonti.
Osservatori: Fabrizio Burlone, Margherita Mazzetti, Marco e Federico Ricci, Nunzia Monte.
Nessuno smergo maggiore.
Lago Maggiore, Tresa e Margorabbia
Coordinatore: lato lombardo, Walter Guenzani e Andrea Viganò.
Coordinatore: lato piemontese, Ettore Rigamonti.
Coordinatore: lato svizzero, Roberto Lardelli.
Osservatori: Roberto Aletti, Roberta Allievi, Sergio Baratelli, Paola Bressan, Monica Carabella, Daniela Casola, Silvio Colaone, Lorenzo Colombo, Walter Guenzani, Nicola Ferrari, Abramo Giusto, Alessandro Madella, Gianni Marcolli, Thea Moretti, Alison & Colin Parnel, Federico Pianezza, Ettore Rigamonti, Arianna Rossi, Fabio Saporetti, Giovanni Sgarbi, Raffaele Spocci, Morena Stornetta, Mirko Tomasi, Andrea Viganò, Tonino Zarbo.
97 individui (52 lato lombardo, 45 lato piemontese, Ticino “non pervenuti”).
Fiume Tresa
Coordinatore: Fabio Saporetti.
27 individui.
Fiume Margorabbia
Coordinatore: Fabio Saporetti.
8 individui.
Laghi di Pusiano e Alserio
Coordinatore: Carlo Pistono.
Osservatori: Giuliana Pirotta e Carlo Pistono.
Nessuno smergo maggiore.
Lago di Piano
Coordinatore: Carlo Pistono.
Osservatori: Carlo Pistono e Vincenzo Perin.
Nessuno smergo maggiore.
Laghi del Mantovano
Coordinatore: Nunzio Grattini.
Osservatori: Nunzio Grattini, Stefano Bellintali, Sonia Braghiroli, Gianluca Cordioli.
Nessuno smergo maggiore.
Lago di Como, Mezzola, Olginate, Fiume Adda
Coordinatore: Enrico Viganò.
Osservatori: Galimberti Beniamino, Viganò Enrico, Andrea Comalini, Giuseppe Luoni, Bartesani Marco, Luciano Mingarelli, Lorenzo Tarenghi, Michele Novati, Ettore Mozetti, Eros Bernardini, Massimiliano Pasini, Fausto Luciani.
69 individui.
Lago di Mezzola
Coordinatore: Enrico Viganò.
2 individui.
Lago di Olgiate
Coordinatore: Enrico Viganò.
3 individui.
Fiume Adda
Coordinatore: Enrico Viganò.
4 individui.
Laghi d’Idro
Coordinatore: Roberto Bertoli.
Osservatori: Roberto Bertoli.
Nessuno smergo maggiore.
Lago di Garda
Coordinatore basso-medio Garda: Gabriele Piotti.
Osservatori: Arturo Gargioni e Gabriele Piotti.
Coordinatore alto Garda: Gilberto Volcan.
Osservatori: Gilberto Volcan, Maurizio Sighele.
8 individui.
Fiume Brenta
Coordinatore alto Garda: Gilberto Volcan
Osservatori: Gilberto Volcan
4 individui.
Fiume Sarca
Coordinatore alto Garda: Gilberto Volcan
Osservatori: Gilberto Volcan
Nessuno smergo maggiore.
I collaboratori sono stati elencati in ordine alfabetico, se ho dimenticato qualcuno mi scuso sin da ora.
20 aprile 2012
Il Gruppo Insubrico di Ornitologia (G.I.O.) presenta una serata dal tema: “La cicogna nera, un animale ancestrale ritornato dopo secoli d’esilio nel Bel Paese”.
Relatore: Lucio Bordignon, coordinatore nazionale del G.L.I.Ci.Ne. (Gruppo di lavoro italiano sulla cicogna nera).
Gruppo Insubrico di Ornitologia
Via Manzoni 21, 21050 Clivio (Varese)
seguire i cartelli per “Casa Maria Ausiliatrice”.
La serata è aperta a tutti.
Referenti: Fabio Saporetti (328 3203517) e Walter Guenzani (368 203444).
12 maggio 2012
Biblioteca “Su Nuraghe”: Tre incontri con Lucio Bordignon. Ore 21.
Le miniere di Florinas, Orani e Ottana.
In collaborazione con il Circolo Culturale Sardo “Su Nuraghe” di Biella
13 maggio 2012
Escursione ornitologica Bocchetto Sessera, Artignaga.
Incontriamo gli uccelli migratori.
Scopi: festeggiare la giornata internazionale dedicata ai migratori, illustrando le principali specie che arrivano dall’Africa e dal Mediterraneo, dove hanno passato l’inverno, per nidificare in Valsessera.
Accompagnatore: Lucio Bordignon.
Difficoltà del percorso: nessuna.
Distanza da coprire: circa 8 km, tra andata e ritorno.
Dislivello: meno di 200 m.
Percorribilità: buona si percorre una strada bianca, praticamente in piano.
Vestiario: pedule per trekking, o semplicemente scarpe da ginnastica, cappello per il sole, pile e mantellina per eventuale pioggia.
Attrezzi: binocolo e macchina fotografica con zoom.
Ora di partenza: ore 9,90, presso il Bocchetto Sessera.
Ora di arrivo: ore 13,00-13,30 circa.
Possibilità di pranzo presso ristorante Bocchetto Sessera al costo di 8 Euro.
Ambienti presenti lungo il percorso: bosco di latifoglie, bosco di conifere, bosco misto, arbusteto prostrato alpino, prato-pascolo, distese sassose e rupi, acque correnti.
Uccelli potenzialmente osservabili o udibili:
Bosco di conifere: astore, cincia dal ciuffo, cincia mora, colombaccio, crociere, fiorrancino, regolo, sparviere.
Bosco misto: cincia bigia alpestre, cinciallegra, ciuffolotto, francolino di monte, fringuello, luì verde, nocciolaia, picchio nero.
Arbusteto prostrato alpino: beccafico, bigiarella, fagiano di monte, luì piccolo, passera scopaiola, scricciolo.
prato-pascolo: allodola, averla piccola, cardellino, cornacchia, fanello, gheppio, prispolone, quaglia, stiaccino, tordela, zigolo giallo.
distese sassose e rupi: aquila reale, biancone, codirosso spazzacamino, codirossone, corvo imperiale, coturnice, culbianco, rondone alpino, spioncello, zigolo muciatto.
acque correnti: ballerina gialla e merlo acquaiolo.
Sono necessarie le prenotazioni presso ristorante Bocchetto Sessera allo 015-744115 (Teresa Marone). In caso di pioggia l’uscita verrà annullata.
Costo accompagnamento 5 euro a persona.
Giornata Mondiale degli Uccelli Migratori
26 maggio 2012
Biblioteca “Su Nuraghe”: Tre incontri con Lucio Bordignon. Ore 21.
La miniera di Curino, frazione Gianodda.
In collaborazione con il Circolo Culturale Sardo “Su Nuraghe” di Biella.
27 maggio 2012
Biblioteca “Su Nuraghe”: Tre incontri con Lucio Bordignon. Ore 16,30.
Escursione alla ex miniera “Sella” di Curino.
In collaborazione con il Circolo Culturale Sardo “Su Nuraghe” di Biella
9 giugno 2012
Censimento dello smergo maggiore.
Il Gruppo Smergo organizza due censimenti per conoscere la popolazione nidificante in Piemonte, Lombardia, Trentino Alto-Adige, Valle d’Aosta: Il 24 marzo 2012 e 9 giugno.
Chi volesse partecipare può contattare i coordinatori.
Resoconto della giornata
Il censimento ha avuto un buon successo, con la partecipazione di una cinquantina di osservatori a cui va il mio sentito ringraziamento.
Tutti i bacini potenziali sono stati investigati in modo esaustivo.
Sono risultati interessati dalla nidificazione i quattro bacini lacustri già noti: Lago maggiore, Lago di Como, d’Iseo e Garda. Nuovo bacino in Trentino/Alto Adige (Valsugana, fiume Brenta, dato di Gerri Stefani).
Il lavoro del Gruppo ha portato alla scoperta di 21 famiglie di smerghi (più 3 scoperte dopo la data del censimento), valore quindi abbastanza simile al 2010 e 2011 (24 famiglie). Stupisce però lo scarso numero di covate riscontrate nel Verbano, dove, a dire dei censori, molti in abito da femmina potrebbero essere stati già dei giovani molto avanti con lo sviluppo, difficili da separare dalle fe. adulte! Il fatto non si era mai verificato prima, ma alla luce di questo forse converrà nel 2013 anticipare di 15 giorni il conteggio delle covate, portandolo intorno il 15/20 di maggio.
Quindi il bacino più ricco di covate quest’anno è stato il lago di Como con 15 covate, mentre per gli altri bacini paiono valori, Verbano escluso per i motivi di cui sopra, leggermente in crescita, anche se con numeri modesti.
Quest’anno non si possono fare considerazioni demografiche generali, ma nei bacini centro-orientali, dove non ci sono stati problemi nell’identificazione dei pulli, l’espansione della popolazione nidificante continua.
Il numero degli adulti rimane comunque alto (circa 180), quest’anno per la prima volta si sono visti molti maschi ancora in zona, per questo è possibile che alcune femmine possano essere state da poco copulate o in cova, quindi buttate un occhio se vedete dei pulli “freschi” e comunicatemelo.
Il lavoro del Gruppo Smergo continua ad essere molto importante per la conoscenza dello smergo maggiore, specie che ci riserva, vedi quest’anno, sempre novità.
Non sarebbe male pensare coi dati che abbiamo ad una monografia sulla specie, tipo quella sulla cicogna nera, magari unendoci anche a veneti e friulani. Pensateci, se qualcuno avesse la possibilità di trovare 4 o 5 mila euro presso uno sponsor.
Proverò a muovermi anch’io in Piemonte, ma francamente al momento non vedo soggetti interessati. Magari qualcuno di voi avrà più fortuna…
Un grazie di cuore per il vostro impegno e dedizione al progetto smergo.
Bacini indagati (da ovest verso est)
Lago d’Orta (26 marzo)
Coordinatore: Lucio Bordignon.
Osservatori: Lucio Bordignon.
1 individuo adulto, femmina.
Lago di Mergozzo (6 giugno)
Coordinatore: Lucio Bordignon.
Osservatori: Lucio Bordignon.
Nessuno smergo maggiore.
Fiume Toce
Coordinatore: Lucio Bordignon.
Osservatori: Lucio Bordignon.
4 individui adulti, 3 maschi e una femmina.
Lago Maggiore
Coordinatore: lato lombardo, Walter Guenzani.
Coordinatore: lato piemontese, Ettore Rigamonti.
Coordinatore: lato svizzero, Roberto Lardelli.
Osservatori: Roberto Aletti, Sergio Baratelli, Paola Bressan, Monica Carabella, Daniela Casola, Silvio Colaone, Lorenzo Colombo, Abramo Giusto, Walter Guenzani, Erika Kessler, Roberto Lardelli, Aurelio Lubini, Alessandro Madella, Stefania Mazzaracca, Thea Moretti, Alison e Colini Parnel, Riccardo Pianezza, Marco Ricci, Ettore Rigamonti, Fabio Saporetti, Chiara Scandolara, Raffaele Spocci, Morena Stornetta, Mirko Tomasi, Damiano Torriani, Andrea Vidolino, Tonino Zarbo.
100 individui adulti (7 maschi, 91 tipo femmina e 2 indistinti, di cui due femmine con covata, una in Piemonte ed una in Ticino, a cui vanno aggiunte altre 2 covate viste neio giornio seguenti a Varese ma non conteggiate dalla barca il 9 giugno. Quindi, scappa anche dalla barca! lato lombardo, 45 lato piemontese, Ticino “non pervenuti”).
Fiume Tresa
Coordinatore: Fabio Saporetti.
Osservatori: Alessandro Madella e Mirko Tomasi.
9 individui, femmine.
Fiume Margorabbia
Coordinatore: Fabio Saporetti.
Osservatori: Paola Bressan e Tonino Zarbo .
6 individui, femmine.
Laghi di Pusiano e Alserio
Coordinatore: Carlo Pistono.
Osservatori: Giuliana Pirotta e Carlo Pistono.
Nessuno smergo maggiore.
Lago di Como
Coordinatore: Enrico Viganò.
Osservatori: Gabriele Baruffaldi, Eros Bernardara, Roberto Brembilla, Andrea Comalini, Giovanni Fontana, Fausto Luciani, Giuseppe Luoni, Ettore Mozzetti, Massimiliano Pasini, Marco Ranaglia, Giovanni Ratti ed Enrico Viganò.
55 individui, con 33 femmine senza covata, 15 (più una segnalata da enrico qualche giorno dopo, quindi 16) con covata e 7 maschi.
Lago di Mezzola
Coordinatore: Enrico Viganò.
Nessuno smergo maggiore.
Fiume Adda
Coordinatore: Enrico Viganò.
Nessuno smergo maggiore.
Lago d’Iseo
Coordinatore: Marco Guerrini.
Osservatori: Federico De Pascalis, Marco Fredi, Marco Guerrini, Stella Magrone e Paolo Trotti.
4 femmine, di cui 2 con covata.
Laghi d’Idro
Coordinatore: Roberto Bertoli.
Osservatori: Roberto Bertoli.
Nessuno smergo maggiore.
Lago di Garda
Coordinatore basso-medio Garda Lombatdo: Gabriele Piotti.
Osservatori: Corpo Polizia Provinciale di Brescia (Giancarlo Comincioli e Giacomo Pellegrini), Arturo Gargioni e Gabriele Piotti.
2 femmine con covata.
Coordinatore alto Garda Trentino, con fiumi e invasi Trentini: Gilberto Volcan.
Osservatori: Federica Bertola, Alessandro Franzoi, Giuseppe Speranza, Gerri Stefani, Gilberto Volcan.
1 femmina con covata (In bassa Valsugana, fiume Brenta, primodato Trentino di Gerri Stefani).
Coordinatore Garda lato Veneto: Maurizio Sighele.
Nessuno smergo maggiore.
Laghi del Mantovano
Coordinatore: Nunzio Grattini.
Osservatore: Nunzio Grattini.
Nessuno smergo maggiore.
I collaboratori sono stati elencati in ordine alfabetico, se ho dimenticato qualcuno mi scuso sin da ora.
9-10 giugno 2012
Oasi Lago Salso – Manfredonia (FG)
I° WORKSHOP NAZIONALE
LA CICOGNA NERA (Ciconia nigra) IN ITALIA, PROSPETTIVE E LINEE D’AZIONE PER LA SUA CONSERVAZIONE
Il Centro Studi Naturalistici Onlus in collaborazione con il G.L.I.Ci.Ne. (Gruppo di Lavoro Italiano sulla Cicogna nera), organizza il primo workshop nazionale sulla Cicogna nera in Italia allo scopo di realizzare un tavolo tecnico per la redazione delle linee guida per la conservazione della specie in Italia (PdA).
Programma
Sabato 9 giugno 2012
Ore 16,00-20,00
Incontro con i referenti, saluti e visita guidata a due siti di nidificazione della Cicogna nera lungo il bacino del fiume Ofanto (un sito localizzato nel territorio lucano e un sito localizzato nel territorio campano);
Ore 20,30 – 23,00
Incontro con il sindaco del comune di Monteverde (Av) e cena offerta dalla municipalità dell’omonimo Comune.
Domenica 10 giugno 2012
Ore 09,00-09,30
Centro Visite dell’Oasi Lago Salso – Saluti e introduzione:
Assessore all’Ambiente della Provincia di Foggia dott. Pasquale Pazienza;
Presidente del Parco Nazionale del Gargano avv. Stefano Pecorella.
Ore 09,30 – 12,00
Centro Visite dell’Oasi Lago Salso – Workshop per la individuazione delle linee di redazione del Piano d’Azione per la Cicogna Nera in Italia (gestisce gli interventi Lucio Bordignon referente nazionale per il GliCiNe).
Il Workshop sarà trasmesso in videoconferenza per permettere a tutti i referenti regionali del GLICINE di poter seguire via media l’evento.
Il documento di programmazione del PdA per la Cicogna nera in Italia sarà comunque condiviso successivamente con tutti i referenti regionali
Per maggiori informazioni: 347 3037851
matteo.ecos@teletu.it;
caldarella@centrostudinatura.it.
L’Oasi Lago Salso è localizzata al seguente indirizzo: S.P. 141 delle saline km 7,200 – 71043 Manfredonia (FG)
Comunicato stampa
11 giugno 2012.
Nel fine settimana scorso si è svolta con successo la prima giornata di lavoro nazionale sulla Cicogna nera (Ciconia nigra), una delle specie più rare d’Italia per la quale i lavori hanno definito le modalità di redazione di un piano d’azione nazionale finalizzato alla sua conservazione.
L’evento è stato organizzato dai tecnici del Centro Studi Naturalistici Onlus, con il contributo della Provincia di Foggia-Assessorato all’Ambiente, il contributo del Parco Nazionale del Gargano e il patrocinio della Regione Puglia Assessorato all’Assetto del Territorio.
Congenere della più comune Cicogna bianca (Ciconia ciconia), è una specie solitaria che nidifica nelle vallate di fiumi che ancora presentano elevati livelli di naturalità, in Italia è diffusa, come nidificante, in Piemonte, Lombardia, Lazio, Campania, Basilicata e da quest’anno anche in Puglia.
Le coppie nidificanti, una quindicina in totale, di cui metà in Basilicata che sembra confermarsi la regione più importante per la specie, sono preziose. Il G.L.I.Ci.Ne., che conta circa 150 collaboratori in tutt’Italia, negli anni le ha monitorate e custodite da molte minacce, facendo nel contempo una divulgazione responsabile.
I lavori svolti durante il workshop hanno considerato non solo le caratteristiche ecologiche della specie (la visita ai siti di nidificazione lungo il fiume Ofanto è stata utile anche a verificare le esigenze della specie) e come esaltarle con un programma apposito di conservazione, ma anche le necessità delle comunità locali, insieme ai risvolti che la presenza di una specie così rara può generare, di attuare una vera sinergia fra sviluppo sostenibile e conservazione delle risorse naturali. Infatti grazie alla sensibilità e l’ospitalità del comune di Monteverde in provincia di Avellino (ove è presente l’unico sito di nidificazione campano) si è potuto tenere l’incontro fra i tecnici presenti e gli amministratori del comune campano onde verificare le azioni urgenti per preservare la presenza della specie e nel contempo come farla conoscere senza compromettere i siti sensibili.
Il giorno successivo in presenza dei tecnici dell’ISPRA nelle persone del dott.Alessandro Andreotti, del dott. Stefano Volponi e del dott. Riccardo Nardelli, nonché dei referenti regionali del gruppo di lavoro per la cicogna nera (GliCiNe) capitanati dal referente nazionale Lucio Bordignon, si è tenuto il tavolo tecnico nel quale sono stati esaminati tutti i punti necessari per poter prevedere la redazione del piano d’azione nazionale.
Afferma Matteo Caldarella (referente per la fauna del Centro Studi Naturalistici) “si è trattato di un importante evento indispensabile a finalizzare azioni dirette di conservazione per una delle specie più rare d’Italia, la location del Lago Salso, inoltre evidenzia ancora una volta l’importanza di questo sito non solo per le specie e gli habitat, ma anche per essere diventato un laboratorio di idee per lo sviluppo sostenibile”.
Il referente nazionale per la specie Lucio Bordignon dichiara “l’analisi svolta di tutte le problematiche della specie, nonché della situazione attuale, è il primo passo non solo per realizzare un pacchetto di azioni per la sua conservazione, ma anche per riuscire, tramite la ricerca di adeguati fondi a metter in campo azioni sia per le necessarie migliorie ambientali che per un adeguato programma di sensibilizzazione, volto a far conoscere questo raro uccello al grande pubblico e alle comunità locali in cui vive la cicogna nera, che utilizzandola come specie bandiera potranno elaborare un piano di sviluppo sostenibile”.
Il prossimo appuntamento sarà la presentazione del piano d’azione per la specie che come afferma il presidente del Centro Studi Naturalistici Vincenzo Rizzi “sicuramente realizzeremo di nuovo nella stupenda location dell’Oasi Lago Salso”.
18 agosto 2012

29 agosto 2012
Progetto Alpi
Nel quadro del progetto Alpi, studio lanciato diversi anni addietro dal Museo Tridentino di storia naturale e dall’Istituto Superiore per la Protezione dell’Ambiente, presso la stazione ornitologica “Antonio Duse” al Passo di Spino nell’alto Garda bresciano, ho catturato, inanellato e liberato un raro esemplare, un giovane dell’anno, di albanella pallida (Circus macrourus), rapace migratore decisamente raro in Italia: è la prima cattura della specie durante il Progetto Alpi.


22 settembre 2012
E’ stato presentato il libro dedicato alle farfalle, la sera di sabato 22 settembre, alle ore 20,30, presso la cellula museale del Mortigliengo, ex Mulino Susta di Soprana (Biella). Il libro a firma di Lucio Bordignon racconta la storia di una ricostruzione ambientale in una ex-miniera del Gruppo Minerali Maffei, che ha curato l’edizione. La serata ripercorre l’esperienza, unica nel Biellese, della ricreazione ex-novo di un ambiente studiato e realizzato ad hoc per attirare le farfalle selvatiche. Partendo dal suolo nudo, rimettendovi la stessa terra vegetale tolta anni fa e messa da parte, seminandovi sopra diverse specie d’erbe gradite alle larve di farfalla, seminando i fiori che alimenteranno gli adulti, piantando le piante nutrici che sfameranno i bruchi si è creato un parco per farfalle all’aperto, richiamando gli insetti dagli ambienti circostanti. Si è avuta particolare attenzione nel favorire le specie rare, come la zerinzia, farfalla di interesse comunitario. Che risultati si sono ottenuti? Nel 2003, a tre anni dall’inizio delle operazione di ripristino, le specie di farfalle diurne censite sono risultate 28. Nel 2004 sono salite a 40, nel 2005 a 44, nel 2006 a 48 e nel 2007 a 50. Il censimento è stato sospeso per 4 anni e ripetuto nel 2011 sotto la supervisione degli entomologi dell’Università di Torino, trovando altre 10 specie ed arrivando al tetto di 60: il 60% delle farfalle diurne viventi nel Biellese! Non è straordinario? In poche decine di ettari si è “costruito” un vero paradiso per le farfalle. E’ la zerinzia? E’ arrivata pure lei. Tutto questo insegna che con la passione, la competenza e con la giusta dose di fondi si possono recuperare e far “rivivere” aree che sembrano altamente compromesse, dimostrando che è possibile la convivenza tra un’attività estrattiva responsabile e la conservazione della fauna.
18 novembre 2012
Il pendolino venuto dalla Francia
Oggi è stato rinvenuto, poco distante da Brusnengo, un piccolo uccellino, un pendolino (Remiz pendulinus) con un anello riportante la scritta Museum Paris, sigla che contraddistingue gli uccelli inanellati in Francia. “La specie resta una delle più rare nel Biellese”, cita il libro de “Gli Uccelli del Biellese”, edito dalla Provincia di Biella (Bordignon, 1998). In effetti le osservazioni note nel tempo per il territorio provinciale si contano sulla dita di una mano.
Il pendolino è stato catturato in una sessione di inanellamento scientifico alla quale hanno partecipato, oltre allo scrivente, Paolo Ranotto e Gianni Bragante. La stazione ornitologica è posta presso una palude artificiale, ripristinata recentemente laddove esisteva una ex-area mineraria, gestita dalla Sasil spa di Brusnengo, con lo scopo di incrementare la presenza degli uccelli acquatici, che trovano sempre meno ambienti umidi pronti ad ospitarli. La Sasil spa ha dato incarico al sottoscritto di progettare un tale habitat, seguirne la realizzazione e verificarne l’efficacia. Il metodo scientifico più idoneo per validare e “pesare” nel tempo la colonizzazione spontanea da parte dell’avifauna è l’inanellamento. Questo consiste nel porre degli anelli in alluminio con codice alfanumerico che consentono di monitorare nel tempo la presenza dei vari soggetti e delle diverse specie. Lo studio è partito nell’ottobre di quest’anno e nonostante l’ambiente sia ancora poco strutturato perché di nuova costituzione i risultati sono già soddisfacenti.
Nei giorni 17 e 18 novembre sono stati catturati, contrassegnati con l’anellino e subito rilasciati 130 uccelli di 20 specie diverse, tra cui il raro pendolino. Questo gradimento da parte degli uccelli potrebbe significare che il lavoro di ripristino sin qui effettuato è stato bene impostato. Oltre a impiantare la vegetazione palustre sulle sponde sono state preparate anche una sponda verticale per incoraggiare la nidificazione del martin pescatore e una ripa di argilla per il gruccione. Questa primavera vedremo se tali uccelli gradiranno i nuovi alloggi. Altri lavori futuri prevedranno la semina nei pressi della palude di graminacee come orzo, segale e avena, da lasciare a disposizione di anatre selvatiche, folaghe e gallinelle d’acqua.