News 2011

 

15 Gennaio 2011: Censimenti invernali sugli uccelli acquatici
A livello europeo vengono ogni anno organizzati dal Wetlands International, col Progetto IWC, i censiti sugli uccelli acquatici nel mese di gennaio. Nel 2011 l’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e Ricerca sull’Ambiente), che coordina detti censimenti per l’Italia, ha fissato il tempo idoneo tra il 7 e il 25 gennaio.
Per supportare questa iniziativa anche il Piemonte partecipa: il coordinamento è deputato al G.P.S.O. (Gruppo Piemonte di Studi Ornitologi F.A.Bonelli) nella persona di Mauro Della Toffola che mi ha affidato per il censimento il tratto di fiume Sesia che va da Borgosesia a Ghislarengo (Vercelli).
Per validare i dati servono esperti con patente di censore per uccelli acquatici (che io ho), ottenuta dopo aver superato un esame specifico, fatto dall’ISPRA; ciò non toglie che altri possano affiancarsi a quelli “patentati” per passare una giornata insieme.
Il censimento sul Sesia avrà luogo il Sabato 15 gennaio. In caso di brutto tempo con pioggia, nebbia o altro, rimandato al sabato successivo, 22 gennaio.
Chi fosse interessato, sia censore patentato che non, può contattarmi. Per me sarà un piacere condividere con voi una bella, anche se sicuramente fresca giornata all’aria aperta.

Bordignon e Franco Lorenzini al censimento degli uccelli acquatici (IWC) lungo il Sesia il 15 gennaio 2010. (Foto: Leonardo Arca)
Bordignon e Franco Lorenzini al censimento degli uccelli acquatici (IWC) lungo il Sesia il 15 gennaio 2010. (Foto: Leonardo Arca)

18 marzo 2011
Presentazione in prima nazionale del video “Baraggia, l’ultima savana“. La regia è di Davide Mocci e l’attore protagonista, Lucio Bordignon.

Viene fatto conoscere quello che è un habitat unico al mondo, la baraggia, una sorta di steppa/brughiera molto affasciante, col corredo di scorci panoramici molto suggestivi; il tutto condito da altre attività che si svolgono nel nel biellese: ripristini ambintali, inanellamento, attività artigianali al Recetto di Candelo.
L’evento, organizzato dal circolo “Su Nuraghe” di Biella, si svolge a Palazzo Ferrero di Biella, Corso del Piazzo 25, con inizio alle ore 21


26 marzo 2011
Sessione primaverile del progetto Smergo maggiore.

Il censimento ha avuto lo stesso buon successo del 2010, con la partecipazione di una cinquantina di osservatori a cui va il mio sentito ringraziamento.
Tutti i bacini potenziali sono stati investigati con successo e “coperti” in modo dovuto, tranne il lago di Lugano che non è stato censito (dove tra l’altro l’anno scorso non c’era nulla!). Si sono investigate due nuove aree: il laghi del Mantovano e quello di Valvestino (BS).
Confermata l’assenza dello smergo, cone nel 2010, nei laghi d’Orta, Mergozzo, Pusiano, Alserio, Idro.
Presenti invece gli smerghi sull’Adda, dove non c’era nulla nel 2010.
Ne è uscito un numero rilevante di smergi maggiori (245 in totale), soprattutto nel Verbano (114) e nel Lario (59).
Confermata la buona presenza di smerghi maggiori sugli affluenti del Verbano: es. Toce (29 individui) e Tresa (23), mentre sul Margorabbia solo 3 individui: se uniamo queste tre popolazioni fluviali (55 ind.) a quelle del lago Verbano (114) otteniamo nell’area insubrica 169 smerghi: molto simile, ma leggermente superiore al valore di 150 smerghi dell’anno scorso.
In generale la popolazione di marzo appare quindi stabile con un leggero aumento, 39 animali, rispetto al 2010 (206 soggetti totali). Questo fa ben sperare per la salute globale dello smergo maggiore tra Garda e Verbano, mettendo in rilievo come quest’area sia sempre più importante per la specie in Italia.
Ora bisognerà vedere nel censimento dell’ 11 giugno.
Questo censimento di marzo è andato molto bene grazie all’impegno di tutti i partecipanti.

Bacini indagati (da ovest verso est)
 
Lago d’Orta (26 marzo)
Coordinatore: Lucio Bordignon.
Osservatori: Lucio Bordignon.
Nessuno smergo maggiore.
 
Lago di Mergozzo (26 marzo)
Coordinatore: Lucio Bordignon.
Osservatori: Lucio Bordignon.
Nessuno smergo maggiore.
 
Fiume Toce
Coordinatore: Bionda Radames.
Osservati: Paola Emma Botta, Pietro Pisano.
29 individui.
 
Lago Maggiore
Coordinatore: lato lombardo, Walter Guenzani (censimento da terra), Andrea Viganò (censimento dalla barca).
Coordinatore: lato piemontese, Ettore Rigamonti.
Coordinatore: lato svizzero, Roberto Lardelli.
Osservatori: Roberto Aletti, Roberta Allievi, Sergio Baratelli, Paola Bressan, Monica Carabella, Daniela Casola, Lorenzo Colombo, Nicola Ferrari, Walter Guenzani, Gianni Marcolli, Thea Moretti, Alison & Colin Parnel, Federico e Marco Ricci, Ettore Rigamonti, Arianna Rossi, Fabio Saporetti, Giovanni Sgarbi, Raffaele Spocci, Morena Stornetta, Mirko Tomasi, Andrea Viganò.
114 individui individui (39 lato lombardo, 28 lato piemontese, 47 Ticino).
 
Fiume Tresa
Coordinatore: Fabio Saporetti.
Osservatori: Alessandro Madella e Mirko Tomasi.
23 individui.
 
Fiume Margorabbia
Coordinatore: Fabio Saporetti.
Osservatori: Paola Bressan, Silvio Colaone, Walter Guenzani, Tonino Zarbo.
3 individui.
 
Laghi di Pusiano e Alserio
Coordinatore: Carlo Pistono.
Osservatori: Giuliana Pirotta e Carlo Pistono.
Nessuno smergo maggiore.
 
Lago di Como
Coordinatore: Enrico Viganò.
Osservatori: Gabriele Baruffaldi, Roberto Brembilla, Beniamino Galimberti, Andrea Gilardi, Giuseppe Luoni, Paolo Merga, Natale Montini, Giuliana Pirotta, Marco Ranaglia, Enrico Viganò.
59 individui.
 
Laghi del Mantovano
Coordinatore: Nunzio Grattini.
Osservatori: Nunzio Grattini.
Nessuno smergo maggiore.
 
Lago di Mezzola
Coordinatore: Enrico Viganò.
Osservatori: Massimiliano Paschi, Ettore Mozzetti.
Nessuno smergo maggiore.
 
Fiume Adda
Coordinatore: Enrico Vigano.
Osservatori: Ivo Narichelli, Lucia Narichelli, Alfonso Cirolo.
3 individui.
 
Lago d’Iseo
Coordinatore: Marco Guerrini.
Osservatori: Emanuele Forlani.
4 individui.
 
Laghi d’Idro
Coordinatore: Roberto Bertoli.
Osservatori: Roberto Bertoli.
Nessuno smergo maggiore.
 
Lago di Garda
Coordinatore basso-medio Garda: Gabriele Piotti.
Osservatori: Arturo Gargioni e Gabriele Piotti.
9 individui.
 
Alto Garda
Coordinatore: Gilberto Volcan.
Osservatori: Gilberto Volcan, Maurizio Sighele.
1 individuo.
 
Lago di Valvestino
Coordinatore: Gabriele Piotti.
Osservatori: Davide Ardigò.
Nessuno smergo maggiore.

I collaboratori sono stati elencati in ordine alfabetico, se ho dimenticato qualcuno mi scuso sin da ora.

Il lago di Mezzola. (Foto: Gianni Bragante)
Il lago di Mezzola. (Foto: Gianni Bragante)


9 aprile 2011
Escursione al Santuario della Brughiera-Piane di Barbato-Prapiano.
Una serata coi rapaci notturni e con gli uccelli canori crepuscolari.
 
Scopo: verificare la presenza dell’allocco e di eventuali altri rapaci notturni. Introduzione al mondo dei notturni. Ascolto serale del canto di uccelli di bosco che cantano al crepuscolo.
Accompagnatore: Lucio Bordignon.
Difficoltà del percorso: nessuna.
Distanza da coprire: circa 4 km, tra andata e ritorno.
Dislivello: meno di 100 m.
Percorribilità: buona si percorre una strada asfaltata, leggermente in salita nel primo tratto e poi pianeggiante.
Vestiario: pedule per trekking, o semplicemente scarpe da ginnastica, cappello ed indumenti caldi per proteggersi dalla bruma serale.
Attrezzi: binocolo.
Ora di partenza: ore 17,15 (17,30 ultimo appello), presso il Ristorante il Castagneto, poco prima del Santuario della Brughiera.
Ora di arrivo: ore 19,45-20,00 circa.
 
Possibilità di cena presso il ristorante il Castagneto (loc. Brughiera, Trivero).
 
Ambienti presenti lungo il percorso: bosco di latifoglie, boscaglia rada, prato-pascolo, distese sassose.
 
Uccelli potenzialmente osservabili o udibili al canto crepuscolare
Bosco: capinera, merlo, picchio muratore, picchio rosso maggiore, picchio verde, poiana, pettirosso, tordo bottaccio.
Prato-pascolo: ballerina bianca, codirosso spazzacamino, gheppio, merlo dal collare, pispola, tordela.
 
Uccelli potenzialmente osservabili o udibili di notte
bosco: allocco.
prato-pascolo: gufo comune.
 
Sono necessarie le prenotazioni al N° 333 9508353 (Lucio Bordignon).
 
Resoconto
Nell’ambito del programma di escursioni naturalistiche organizzate dall’Oasi Zegna si è svolta in una stupenda ed insolitamente calda serata di inizio aprile l’escursione ornitologica condotta dall’ornitologo biellese Lucio Bordignon. L’escursione aveva come obiettivo quello di contattare gli uccelli canori che cantano preferibilmente alla sera e gli uccelli notturni.
Partenza alle 18.00 dal parcheggio del Ristorante Castagneto con direzione Prapian.
Gruppo molto eterogeneo: 3 famiglie con bambini, coppie senza figli, single, gruppetti di amici, tutti accumunati dall’amore della natura. Alcuni molto “presi” dal mondo degli uccelli. In particolare c’era un bambino “molto professionale”, che prendeva appunti e sapeva riconoscere già alcune specie. Tanta efficienza da chi era stata coltivata? Questo bambino aveva seguito le lezioni che Bordignon aveva fatto presso la scuola materna di Pray ! Quindi era “figlio” dello stesso accompagnatore: che gradita sorpresa per Lui.
In tutto 25 persone. Il numero giusto per un’escursione.
Sono state viste o udite 20 specie diverse di uccelli: allocco, capinera, cincia bigia, cinciarella, cinciallegra, codibugnolo, codirosso spazzacamino, colombaccio, cornacchia grigia, fiorrancino, fringuello, ghiandaia, merlo, pettirosso, picchio muratore, picchio rosso maggiore, picchio verde, rampichino, scricciolo, tordela. Tutti sono stati individuati prima del buio, tranne il primo, l’allocco, che è un rapace notturno, udito dopo il calare della notte. 
Al rientro dalle attività tutti a mangiare la pizza presso il Ristorante il Castagneto.
Tutti, genitori compresi, hanno espresso vivo apprezzamento per l’ottima riuscita dell’evento: molti si sono già prenotati con Bordignon per l’escursione del 9 maggio, per la giornata dei migratori.
Persone che venivano dalla Lombardia hanno detto: “come mai queste zone così belle, sono poco o per niente conosciute?”. Giornate come queste servono proprio a questo scopo: far conoscere il Biellese e la sua stupenda natura. 


7 maggio 2011
Escursione ornitologica Bocchetto Sessera, Artignaga.
Incontriamo gli uccelli migratori.
 
Scopi: festeggiare la giornata internazionale dedicata ai migratori, illustrando le principali specie che arrivano dall’Africa e dal Mediterraneo, dove hanno passato l’inverno, per nidicare in Valsessera.
Accompagnatore: Lucio Bordignon.
Difficoltà del percorso: nessuna.
Distanza da coprire: circa 8 km, tra andata e ritorno.
Dislivello: meno di 200 m.
Percorribilità: buona si percorre una strada bianca, praticamente in piano.
Vestiario: pedule per trekking, o semplicemente scarpe da ginnastica, cappello per il sole, pile e mantellina per eventuale pioggia.
Attrezzi: binocolo e macchina fotografica con zoom.
Ora di partenza: ore 8,15 (8,30 ultimo appello), presso il Bocchetto Sessera.
Ora di arrivo: ore 12,30 circa.
 
Possibilità di pranzo presso ristorante Appaloosa (Bielmonte).
 
Ambienti presenti lungo il percorso: bosco di latifoglie, bosco di conifere, bosco misto, arbusteto prostrato alpino, prato-pascolo, distese sassose e rupi, acque correnti.
 
Uccelli potenzialmente osservabili o udibili
Bosco di conifere: astore, cincia dal ciuffo, cincia mora, colombaccio, crociere, fiorrancino, regolo, sparviere.
Bosco misto: cincia bigia alpestre, cinciallegra, ciuffolotto, francolino di monte, fringuello, luì verde, nocciolaia, picchio nero.
Arbusteto prostrato alpino: beccafico, bigiarella, fagiano di monte, luì piccolo, passera scopaiola, scricciolo.
prato-pascolo: allodola, averla piccola, cardellino, cornacchia, fanello, gheppio, prispolone, quaglia, stiaccino, tordela, zigolo giallo.
distese sassose e rupi: aquila reale, biancone, codirosso spazzacamino, codirossone, corvo imperiale, coturnice, culbianco, rondone alpino, spioncello, zigolo muciatto.
acque correnti: ballerina gialla e merlo acquaiolo.
 
Sono necessarie le prenotazioni al N° 333 9508353 (Lucio Bordignon).
In caso di pioggia l’uscita verrà annullata.
 

Escursione all'Oasi Zegna. (Foto: Gianni Bragante)
Escursione all’Oasi Zegna. (Foto: Gianni Bragante)
Escursione all'Oasi Zegna. (Foto: Gianni Bragante)
Escursione all’Oasi Zegna. (Foto: Gianni Bragante)

8 maggio 2011
Questo appuntamento, originariamente fissato per il 7 novembre 2010, è stato rinviato a causa del cattivo tempo.
 

Appuntamento alle ore 8,30 presso la cellula ecomuseale del Mortigliengo, in frazione Mino a Mezzana Mortigliengo (Biella).
Sono stato accompagnatore, insieme a Roberta Radice che si è occupata degli aspetti territoriali, della “Camminata sulle Rive Rosse” spiegando la migrazione degli uccelli e la presenza delle specie peculiari delle “Terre rosse di Curino” un ambiente unico e molto interessante.
Il percorso di media difficoltà richiede 4,30 ore di cammino e si svolge da frazione Mino sino alla frazione Groppallo di Curino, passando nel cuore delle Terre Rosse e toccando il Museo Susta a Soprana.
Al ritorno è stato preparato un piatto caldo presso la cellula ecomuseale di Mino.

Passeggiata delle Rive Rosse. (Foto: Gianni Bragante)
Passeggiata delle Rive Rosse. (Foto: Gianni Bragante)

Passeggiata delle Rive Rosse. (Foto: Gianni Bragante)
Passeggiata delle Rive Rosse. (Foto: Gianni Bragante)

Passeggiata delle Rive Rosse. (Foto: Gianni Bragante)
Passeggiata delle Rive Rosse. (Foto: Gianni Bragante)

Passeggiata delle Rive Rosse. (Foto: Gianni Bragante)
Passeggiata delle Rive Rosse. (Foto: Gianni Bragante)

Passeggiata delle Rive Rosse. (Foto: Gianni Bragante)
Passeggiata delle Rive Rosse. (Foto: Gianni Bragante


11 giugno 2011
Seconda uscita, estiva, alla ricerca dello Smergo maggiore.

Il censimento ha avuto un buon successo, con la partecipazione di un bel gruppo di osservatori, a cui va il mio sentito ringraziamento.
Tutti i bacini potenziali sono stati investigati in modo esaustivo.
Sono risultati interessati dalla nidificazione quattro bacini: Lago maggiore, Lago di Como, d’Iseo e Garda, di cui quest’ultimo gradita novità. Il lavoro del Gruppo ha portato alla scoperta di ben 24 famiglie di smerghi, più del doppio dell’anno passato.
Il censimento con la barca sul Verbano (16 giugno) si è rivelato più proficuo di quello di terra dell’11 giugno. Sul Verbano poi 3 famiglie sono state reperite tardivamente da terra, famiglia che non erano state individuate né dal conteggio dalla barca, né da quello di terra dell’11 giugno. Questo ci fa comprendere come un solo censimento fatto da terra non sia garante di un risultato soddisfacente. Questo è comprensibile perché da terra non si può controllare così bene come dalla barca. In ogni modo continuare a controllare dopo il censimento unico da migliori garanzie di raccogliere ulteriori dati per avvicinarsi ad una stima reale.
La popolazione è chiaramente in evoluzione demografica positiva. Questa considerazione non sarebbe stata così certa senza il lavoro del Gruppo smergo.
Il vostro, il nostro lavoro quindi continua ad essere insostituibile per la conoscenza della dinamica di popolazione dello smergo maggiore in Italia.
Un grazie di cuore a tutti i coordinatori ed a tutti i partecipanti con l’augurio di poter continuare a lavorare insieme per il bene dello smergo.

Bacini indagati (da ovest verso est)
 
Lago d’Orta (26 marzo)
Coordinatore: Lucio Bordignon.
Osservatori: Lucio Bordignon.
Nessuno smergo maggiore.
 
Lago di Mergozzo
Coordinatore: Lucio Bordignon.
Osservatori: Lucio Bordignon.
Nessuno smergo maggiore.
 
Fiume Toce
Coordinatore: Lucio Bordignon.
Osservati: Lucio Bordignon, Gianni Bragante.
Nessuno smergo maggiore.
 
Lago Maggiore
Coordinatore: lato lombardo, Walter Guenzani (censimento da terra), Andrea Viganò (censimento dalla barca).
Coordinatore: lato piemontese, Ettore Rigamonti.
Coordinatore: lato svizzero, Roberto Lardelli.
Osservatori: Roberto Aletti, Luca Bergamaschi, Vittorio Bergamaschi, Paola Bressan, Fabrizio Burlone, Monica Carabella, Daniela Casola, Silvio Colaone, Lorenzo Colombo, Dario Crinari, Abramo Giusto, Walter Guenzani, Erika Kessler, Roberto Lardelli, Aurelio Lubini, Margherita Mazzetti, Thea Moretti, Riccardo Pianezza, Colin Parnel, Marco Ricci, Ettore Rigamonti, Chiara Scandolara, Raffaele Spocci, Morena Stornetta, Damiano Torriani, Andrea Violini, Andrea Viganò. Ha partecipato il personale della Polizia Lacuale della Provincia di Varese.
62 individui individui di cui un solo maschio. Tra le 61 femmine, 6 erano scortate da giovani. Le famiglie erano composte da 2, 4, 9, 9, 9 e 10 pulli.
 
Fiume Tresa
Coordinatore: Fabio Saporetti.
Osservatori: Alessandro Madella e Mirko Tomasi.
10 femmine e 1 maschio.
 
Fiume Margorabbia
Coordinatore: Fabio Saporetti.
Osservatori: Roberto Aletti, Sergio Baratelli, Tonino Zarbo.
Nessuno smergo maggiore.
 
Laghi di Pusiano e Alserio
Coordinatore: Carlo Pistono.
Osservatori: Giuliana Pirotta e Carlo Pistono.
Nessuno smergo maggiore.
 
Lago di Como
Coordinatore: Enrico Viganò.
Osservatori: Gabriele Baruffaldi, Roberto Brembilla, Giuseppe Luoni, Ettore Mozzetti, Marco Ranaglia, Enrico Viganò.
33 femmine, di cui 12 con covate di 2, 3, 5, 5, 5, 6, 7, 7, 10, 12, 17, 18 giovani.
 
Laghi del Mantovano
Coordinatore: Nunzio Grattini.
Osservatori: Gruppo Ricerche Avifauna Mantovano.
Nessuno smergo maggiore.
 
Lago di Mezzola
Coordinatore: Enrico Viganò.
Osservatori: A.P. Sondrio, Massimiliano Favoni ed Ettore Mozzetti.
Nessuno smergo maggiore.
 
Fiume Adda
Coordinatore: Enrico Viganò.
Osservatori: A.P. Sondrio, Massimiliano Favoni ed Ettore Mozzetti.
Nessuno smergo maggiore.
 
Lago d’Iseo
Coordinatore: Marco Guerrini.
Non sono pervenute notizie.
Segnalazione del 25 maggio di Roberto Bonetti su “Birdinglombardia”: 1 femmina con covata di 3 giovani.
 
Laghi d’Idro (31 maggio)
Coordinatore: Roberto Bertoli.
Osservatori: Roberto Bertoli.
Nessuno smergo maggiore.
 
Lago di Garda
Coordinatore basso-medio Garda: Gabriele Piotti.
Osservatori: Corpo Polizia Provinciale della Provincia di Brescia (Giancarlo Comincioli e Giacomo Pellegrini), Martino Bertella, Arturo Gargioni, Donatella Lampugnani e Gabriele Piotti.
Una femmina con 9 piccoli.
 
Alto Garda >(Tra Arco e Torbole)
Coordinatore: Gilberto Volcan.
Osservatori: Gilberto Volcan, Maurizio Sighele.
Nessuno smergo maggiore.
 
Brenta >(Tra Fontanazzo e Trezze)
Coordinatore: Gilberto Volcan.
Osservatori: Gilberto Volcan, Maurizio Sighele.
Nessuno smergo maggiore.
 
Dati rilevati in date diverse
Lago Maggiore (16 giugno)
Coordinatore: Andrea Viganò.
Osservatori: Abramo Giusto, Andrea Viganò, Polizia Lacuale della Provincia di Varese.
64 iondividui adulti di cui 3 maschi. Tra le 64 femmine, 10 erano scortate da giovani. Le famiglie erano composte da 5, 5(7), 6, 9, 10 sulla sponda lombarda e da 3,7, 8(9), 9, e 10(12) pulli.
 

Lago Maggiore (28 giugno)
Tra Lesa e Stresa, sponda piemontese, viste 3 covate da Mauro Stangalini (su Bw-Novara-list) non segnalate prima, di 6, 8, 10 pulli.  

I collaboratori sono stati elencati in ordine alfabetico, se ho dimenticato qualcuno mi scuso sin da ora.


20 luglio 2011
Si è tenuta a Monteverde (Avellino) una prima riunione con l’amministrazione comunale per organizzare il primo convegno nazionale sulla cicogna nera. La sede che ospiterà il convegno sarà prestigiosa: il castello di Monteverde. Si è scelto questo comune perchè ospita uno dei nidi italiani di cicogna nera.
Alla riunione erano presenti vedi anche foto allegata da sinistra il Sindaco di Monteverde Franco Ricciardi, Lucio Bordignon, coordinatore nazionale G.L.I.Ci.Ne., Vincenzo Rizzi, responsabile del G.L.I.Ci.Ne Puglia, Vincenzo Fraissinet, responsabile del G.L.I.Ci.Ne Campania, Matteo Caldarella, responsabile del G.L.I.Ci.Ne Puglia ed il Vice Sindaco Antonio Vella.
Si è ipotizzata una data primaverile del 2012.
La cornice del convegno è stupenda, dal castello si vede la valle dell’Ofanto, dove la cicogna nera va a pesca e le colline dell’alta Irpinia.

Il castello di Monteverde.
Il castello di Monteverde.
Da sinistra, il Sindaco di Monteverde Franco Ricciardi, Lucio Bordignon, coordinatore nazionale G.L.I.Ci.Ne., Vincenzo Rizzi, responsabile del G.L.I.Ci.Ne Puglia, Vincenzo Fraissinet, responsabile del G.L.I.Ci.Ne Campania, Matteo Caldarella, responsabile del G.L.I.Ci.Ne Puglia ed il Vice Sindaco Antonio Vella.
Da sinistra, il Sindaco di Monteverde Franco Ricciardi, Lucio Bordignon, coordinatore nazionale G.L.I.Ci.Ne., Vincenzo Rizzi, responsabile del G.L.I.Ci.Ne Puglia, Vincenzo Fraissinet, responsabile del G.L.I.Ci.Ne Campania, Matteo Caldarella, responsabile del G.L.I.Ci.Ne Puglia ed il Vice Sindaco Antonio Vella.

24 settembre 2011
XVI Convegno di ornitologia, a Cervia. Dalle ore 16.00 alle 17,30 si è tenuto un intervento di Lucio Bordignon dal titolo: “La cicogna nera in Italia. Status e problemi di conservazione della popolazione nidificante”.

Lucio bordignon, coordinatore nazionale del Glicine mentre espone la presentazione alla tavola rotonda sulla cicogna nera in Italia, tenutasi, sabato 25 settembre a Cervia, al XVI Convegno nazionale di ornitologia. (Foto: Archivio Bordignon)
Lucio Bordignon, coordinatore nazionale del Glicine mentre espone la presentazione alla tavola rotonda sulla cicogna nera in Italia, tenutasi, sabato 25 settembre a Cervia, al XVI Convegno nazionale di ornitologia. (Foto: Archivio Bordignon)

Bordignon con Paolo Utmar, ornitologo friulano e Fabio Saporetti, ornitologo lombardo, posano insieme alla gita alle Saline di Cervia del 24 settembre, organizzato dalla segreteria del XVI Convegno italiano di Cervia. (Foto: Archivio Bordignon)
Bordignon con Paolo Utmar, ornitologo friulano e Fabio Saporetti, ornitologo lombardo, posano insieme alla gita alle Saline di Cervia del 24 settembre, organizzato dalla segreteria del XVI Convegno italiano di Cervia. (Foto: Archivio Bordignon)

PannelloFlorinas2011


20 Dicembre 2011
E’ stato presentato, in una sala gremita di gente, in prima serata il nuovo libro sull’avifauna nidificante in Valsesia, frutto di recenti ricerche, condotte nel 2009-2011 perlopiù dagli autori, Lucio Bordignon e Simone Lonati e da un’altra ventina di appassionati. La stampa del libro è stata finanziata dal Parco dell’Alta Val Sesia. 
Questa ricerca fa seguito a quella intrapresa nel 1986/1989, riassunta nel libro dal titolo “Gli uccelli della Valsesia” a firma di Lucio Bordignon, pubblicato nel 1993. E’ stata utilizzata la stessa metodologia in entrambi i periodi in modo da poterne raffrontare i risultati. Infatti lo scopo della nuova ricerca era proprio di poter raccogliere notizie “fresche” sulla distribuzione delle specie per paragonarle al vecchio popolamento. 
Questo avrebbe consentito, dopo un quarto di secolo, di evidenziare cosa era cambiato nell’avifauna valsesiana e quanto i cambiamenti ambientali e climatici avessero inciso su tali modifiche.
E’ stato Bordignon il relatore della serata. Dopo una breve introduzione per spiegare il metodo di studio ha fatto notare che nel periodo intercorso tra le due date sono successe eventi importanti che hanno modificato molto l’ambiente della Valsesia, primo tra tutti l’abbandono delle attività agricole e pastorali che hanno portato alla perdita di grandi superfici aperte e la conseguente avanzata del bosco. Bordignon ha fatto vedere come quasi tutte gli uccelli di ambiente aperto, ad esempio allodola, codirossone, culbianco, fanello, prispolone, abbiano subito un arretramento di areale, in alcuni casi piuttosto grave. D’altro canto le specie forestali come francolino di monte, nocciolaia, picchio nero, picchio rosso minore sono aumentate.
Le specie stabili nei due periodi sono state 4/10 del totale, così quelle in diminuzione, mentre solo la metà sono risultate (21 in tutto) quelle in espansione. Tra le specie stabili e in espansione più della metà sono legate alla foresta, mentre 2/3 delle specie in regresso sono legate alle attività agro-pastorali umane.
Si sono verificate 5 estinzioni di specie (cappellaccia, corriere piccolo, gallinella d’acqua, saltimaplo, tottavilla), che ora non nidificano più in Valsesia, contro il nuovo ingresso di 9 specie: quindi se negli anni Ottanta avevamo 105 specie nidificanti, ora ne abbiamo 109. Tra quelle nuove segnaliamo le più eclatanti: beccaccia, biancone, cicogna nera, gipeto e gufo reale.
Bordignon ha fatto notare, tramite cartine tematiche, che le zone dove si è persa più biodiversità ornitica sono il fondovalle, pesantemente edificato e la fascia medio-bassa delle montagne, dove si sono persi il maggior numero di ettari di terre coltivate, compresi i pascoli. Per contenere le perdite o riacquistare specie perdute bisogna fare due cose principali: ricostruire ambienti umidi ai lati del fiume Sesia, andati persi per l’espansione del cemento e dell’asfalto, e implementare le attività agro-pastorali per conservare o ampliare prati, frutteti, vigneti e pascoli.
L’esposizione è piaciuta molto, per la sua chiarezza e scorrevolezza e così anche la ricerca. 
 
Nella stessa serata è stato presentato anche un libro di Mario Soster, esperto botanico ed autore di numerose pubblicazioni, che descrive le più significative specie della flora valsesiana.
 
Avifauna valsesiana. 25 anni di storia
di Lucio Bordignon e Simone Lonati
 
Questo nuovo nuovo libro sull’avifauna nidificante in Valsesia è frutto di recenti ricerche, condotte nel 2009-2011 perlopiù dagli autori, Lucio Bordignon e Simone Lonati e da altri appassionati.
Ma … esiste già un libro dal titolo “Gli uccelli della Valsesia” a firma di Lucio Bordignon, pubblicato nel 1993. Il tomo riportava notizie sugli uccelli che si erano riprodotti in valle negli anni 1986-1989. Che senso ha rifare la stessa ricerca? Il libro del 1993 non era valido? Certo che lo era! Ma dopo un quarto di secolo le cose cambiano ed è proprio valutare tali trasformazioni che dà pregio a questa nuova opera. Ad esempio molti pascoli e prati sono stati abbandonati favorendo il ritorno generalizzato del bosco. Gli uccelli che vivevano tra l’erba, come l’allodola, che fine hanno fatto? Sono scomparsi? Per contro le specie di foresta, come i picchi, si sono espanse? In altre zone della Valsesia sono sorte case, centri commerciali e fabbriche sostituendo gli ambienti naturali che esistevano negli Anni Ottanta. Come hanno reagito gli uccelli a questo cambio d’uso del suolo? In questi 25 anni la Valsesia ha perso delle specie? Ne ha acquisite delle altre?
Il libro risponderà proprio a questi quesiti! Opere del genere, con ricerche rifatte dopo tanti anni dagli stessi ricercatori, sono rare, sia in Italia che all’estero, ma molto utili, perché ci fanno comprendere come gli animali selvatici rispondono prontamente alle azioni dell’uomo, in particolare gli uccelli che sono degli ottimi indicatori ambientali, facendoci capire qual è il prezzo che il mondo naturale paga per la nostra influenza, ma anche come possiamo mettere in atto azioni riparatrici per mitigare i danni fatti in passato. Gli uccelli tramite la trama presentata dagli autori parleranno direttamente al nostro cuore facendoci capire come uomo e natura siano talmente interconnessi da risultare dipendenti uno dall’altra.
 
Flora valsesiana e del Monte Rosa di Mario Soster
 
Questa nuova pubblicazione di Mario Soster è il naturale proseguimento di altro suo lavoro, pubblicato sempre dal Parco naturale Alta Valsesia nel 2004, dal titolo “Flora Eletta Valsesiana”. Si trattava allora di un volume di grande formato, eminentemente fotografico, che poneva in risalto, con fotografie a piena pagina, la flora più bella, rara e rappresentativa della Valsesia.
Al suddetto lavoro, sempre sul medesimo argomento, ne seguirono altri due, dei quali il secondo fu un’edizione preliminare commemorativa, ora esaurita, che portava lo stesso titolo dell’attuale pubblicazione e che l’autore diede alle stampe per onorare la memoria del padre, nato un secolo fa. Visionata l’opera e vista l’importanza dell’argomento trattato, la direzione del Parco Naturale Alta Valsesia, del quale Soster è consigliere e responsabile del Giardino botanico all’alpe Fum Bitz di Alagna, ha ritenuto, in ambito ai suoi compiti istituzionali, di continuarne la pubblicazione e diffusione considerando il volume un importante e sostanziale contributo alla conoscenza della flora spontanea valsesiana.
Il libro, che sarà nelle librerie a fine 2011, esamina la flora presente in Valsesia e nelle sue valli laterali confluenti, partendo da Romagnano fino a giungere alle pendici del massiccio del Monte Rosa. Si tratta di un corposo volume di oltre 500 pagine, riccamente illustrato con foto a colori dell’autore delle oltre 800 specie presentate, accompagnate da altre immagini suggestive degli ambienti naturali più belli e rappresentativi della Valsesia.
Dopo una introduzione preliminare le piante vengono presentate suddivise in capitoli, in base agli ambienti preferenziali ove è più facile incontrarle, così strutturati: Flora dei boschi, Flora degli incolti, Flora delle zone umide, Flora dei prati e pascoli, Flora delle brughiere e macereti, Flora delle rocce e, infine, Flora alpina e nivale. Ogni specie, accompagnata da foto a colori, è affiancata dalla necessaria descrizione botanica che ne definisce i caratteri essenziali per il riconoscimento. Completa il tutto la sua diffusione e presenza in Valsesia e altre note che ne definiscono caratteristiche significative che la riguardano, nonché l’eventuale protezione in base alla legge regionale del Piemonte n. 32/82 vigente.
Vi è poi un capitolo riguardante il Giardino botanico del Parco all’alpe Fum Bitz, di recente costruzione, del quale l’autore è curatore fin dall’inizio, con l’elenco delle specie finora inserite.
Per una rapida e facile ricerca, completa il tutto un’ampia bibliografia, l’indice dei nomi scientifici, l’indice dei nomi volgari e il sommario.
 

Lucio Bordignon con il Presidente del Parco Alta Valsesia, architetto Orazio Pandolfo. (Foto: Ruben Andreotti)
Lucio Bordignon con il Presidente del Parco Alta Valsesia, architetto Orazio Pandolfo. (Foto: Ruben Andreotti)

Lucio Bordignon autografa una copia del libro. (Foto: Ruben Andreotti)
Lucio Bordignon autografa una copia del libro. (Foto: Ruben Andreotti)

Lucio Bordignon illustra la proiezione. (Foto: Ruben Andreotti)
Lucio Bordignon illustra la proiezione. (Foto: Ruben Andreotti)

Lucio Bordignon, Orazio Pandolfo, Mario SOster e Simone Lonati. (Foto: Ruben Andreotti)
Lucio Bordignon, Orazio Pandolfo, Mario Soster e Simone Lonati. (Foto: Ruben Andreotti)